Qualsiasi persona può trovarsi a fare i conti con allergie e intolleranze alimentari nella propria vita, senza per questo doversi allarmare in modo esagerato. La situazione può infatti essere gestita attraverso diete e abitudini alimentari che permettono di controllare le allergie. Ma quando tutto ciò accade in gravidanza la situazione potrebbe risultare ancora più spiacevole. Dal nulla una donna potrebbe trovarsi intollerante ad alimenti che prima di quel momento non le avevano mai creato problemi. Come si gestiscono questi disturbi?
In questo articolo parleremo della differenza tra intolleranze e allergie alimentari, e in che modo ci si può comportare per evitare i disturbi durante la gestazione.
Prima di iniziare vediamo le differenze
Per trattare a dovere l’argomento è bene precisare che allergie e intolleranze sono due cose diverse. Un’allergia alimentare è a tutti gli effetti una reazione avversa rispetto a uno o più alimenti in base al tipo di reazione e risposta che il sistema immunitario offre. Dall’altra parte invece abbiamo un’intolleranza alimentare che ci mostra una reazione avversa che è correlata a meccanismi di tipo farmacologico, tossico ed enzimatico.
Come si manifestano le allergie e intolleranze alimentari
In entrambe i casi ci sono dei sintomi precisi che permettono di riconoscere il modo in cui si manifestano l’allergia e l’intolleranza. Si parte da un forte prurito, orticaria ed eczema che possono anche essere accompagnati da mal di testa e un forte senso di vertigini. Inoltre i disturbi possono anche prevedere asma, tosse, acidità di stomaco, nausea e diarrea.
Quando tutto ciò accade durante una gravidanza è importante eliminare rapidamente l’alimento che causa tale fastidio e trovare delle soluzioni alternative. Pensiamo per esempio al lattosio: quando una futura mamma sviluppa questa intolleranza può trovare riparo nel latte di soia, nella frutta secca, nel sesamo e negli ortaggi verdi. Sono ideali per poter aumentare il calcio, senza dover per forza ricorrere a tutti quegli alimenti che contengono il lattosio. La scelta di un esempio con il lattosio non è casuale, ma è fondamentale per la sua correlazione con l’infertilità, come emerso da diversi studi. Possono infatti verificarsi problemi di malassorbimento di sostanze che sono fondamentali per lo sviluppo del bambino. Ecco perché è importante prendere subito consapevolezza e agire in modo responsabile.
È possibile prevenirle?
Quando si parla di allergie e intolleranze alimentari si fa subito riferimento a una dieta equilibrata, per cercare così di prevenire ogni disturbo. Sicuramente può essere utile partire da un prelievo del sangue, utilizzato proprio per testare eventuali allergie a precisi alimenti o ingredienti. Solo dopo aver individuato il problema si potrà agire con un cambiamento delle abitudini alimentari, preservando così ogni mamma dal disturbo correlato.
Al tempo stesso non si può correre il rischio di affrontare delle carenze nutrizionali, che dovranno essere colmate solo con l’aiuto di un esperto, pronto a prescrivere una dieta precisa. Per ogni alimento che viene tolto dalla dieta bisognerà introdurne almeno un altro per bilanciare la sua assenza in termini nutrizionali.
Ricordiamo che ogni mamma dovrà farsi aiutare per trovare il giusto equilibrio tra quantità di macro e micronutrienti così da tenersi ben alla larga da allergie ma anche da ogni forma di intolleranza. Per questo si fa spesso affidamento ad alimenti integrali, oltre all’uso costante di pesce, riso, carni bianche e latte di capra. Mentre vengono spesso lasciati da parte i latticini, le uova, il cacao e le fragole.