Per alcune persone lavorare da casa è una vera comodità, ed è considerato impensabile vivere momenti di difficoltà e stress svolgendo le proprie attività professionali a domicilio. In realtà, pur avendo grandi vantaggi, lo smart working comporta anche una serie di rischi e nervosismi che possono portare ad alti livelli di stress. C’è addirittura chi parla di burnout da smart working, che letteralmente significa esaurimento.
Di seguito andremo a scoprire in che modo si può prevenire questo nervosismo da lavoro a distanza, seguendo comportamenti consigliati per tutelare i lavoratori.
Come si manifesta la sindrome da stress causato dallo smart working
Psicologicamente è una sindrome che è stata studiata e riconosciuta a partire dagli anni Ottanta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nello specifico il burnout vuole descrivere uno stato influenzato da condizioni lavorative avverse, che preveda rapporti complicati con colleghi e capo. Inoltre si considera anche un ambiente di lavoro non salutare, caratterizzato da responsabilità che sono ben oltre al livello accettato e un carico elevato di lavoro da svolgere. Tutte queste responsabilità portano a una serie di scompensi fisici e anche mentali, che si possono manifestare in diversi modi. Per esempio pensiamo alla scarsa quantità di energia, a un rendimento non sufficiente, oltre ai mal di testa continui e stati di forte depressione.
Pro e contro
Come accennato poco fa lavorare in smart working permette di sfruttare diversi benefici, nello specifico:
- Si tagliano le spese della benzina e del pranzo fuori;
- Non si affronta il traffico per raggiungere il luogo di lavoro (condizione di forte stress aggiuntivo);
- Si evitano incontri con colleghi fastidiosi e titolari opprimenti;
- L’ambiente di lavoro è confortevole proprio perché gli orari sono flessibili.
Ma tutto questo deve essere anche affiancato agli aspetti più duri di questa tipologia di lavoro. Ci sono fasi di lavoro continuo, senza percepire vere e proprie pause necessarie per evitare di trascorrere 8 ore consecutive davanti a un computer senza valvole di sfogo.
Al tempo stesso si affronta un senso di smarrimento per la mancanza di confine tra luogo di lavoro e ambiente di svago. La propria casa rappresenta anche l’ufficio e lo spazio professionale dal quale gestire ogni attività. E quindi anche il senso di relax da vivere nel tempo libero viene in qualche modo intaccato.
La flessibilità dell’orario, se non gestita in modo idoneo, finisce per portare una persona a lavorare praticamente tutto il giorno senza porsi dei limiti precisi. E quando il lavoro viene contaminato dall’ambiente casalingo (e viceversa) si perde il senso di tranquillità. Ti trovi a fare i conti con figli annoiati che cercano attenzioni, rumori non graditi e familiari fin troppo presenti.
Come prevenire lo stress da smart working
Per tenere alla larga il nervosismo, lo stress e le forti depressioni che possono scaturire da questo stile di vita è possibile adottare dei comportamenti precisi. E’ fondamentale pianificare la giornata lavorativa, stabilendo orari precisi di inizio e fine delle attività, con qualche pausa in mezzo. È utile anche evitare le attività multitasking: concentrarsi su più cose è una delle cause principali del burnout, e rischia di compromettere ogni lavoro. Meglio fare un passo alla volta e concentrarsi quindi su un progetto dopo l’altro senza accavallarli.
Il senso stesso dello smart working è la capacità di gestire in autonomia ogni attività quotidiana, ricreando un ambiente lavorativo che sia positivo, rilassante. Ecco perché prendersi almeno una decina di minuti di stop tra una mansione e l’altra può essere vantaggioso per rigenerarsi e non perdere mai l’attenzione. Mantenere sempre equilibrio tra vita professionale e privata è un elemento centrale per scandire il tempo. Quando ti fermi cerca di staccare completamente la mente, ed evita di rispondere a chiamate, messaggi e email che ti riportino a ripensare al lavoro.