In questo approfondimento vogliamo mettere in luce un fenomeno molto diffuso, in modo particolare in ambito lavorativo. Hai mai sentito parlare di “mansplaining“? Si tratta di un atteggiamento che alcuni uomini hanno nei confronti del genere femminile. A parlarne per la prima volta fu la scrittrice Rebecca Solnit, pronta a descrivere questo comportamento “paternalistico”. Ma in che modo si verifica sul lavoro?
I colleghi uomini si sentono in diritto di spiegare mansioni o concetti alle colleghe donne, senza avere competenza in merito e spesso presentandosi con fare arrogante, saccente. Praticamente è una condotta di superiorità verso l’universo femminile, con l’obiettivo di insegnare anche cose che non necessariamente sono di competenza dell’individuo.
Da cosa nasce il mansplaining?
L’identikit di questo soggetto è abbastanza semplice da riconoscere: un pizzico di arroganza, un forte senso di sottovalutazione rispetto all’universo femminile e un po’ di paternalismo. E così anche se l’intervento non viene richiesto, un uomo decide di condividere la sua opinione trasformandosi in un esperto su qualsiasi argomento. Il tutto è attuato unicamente per mettere in dubbio le competenze e abilità altrui, unicamente perché si trova di fronte a una donna.
Va detto che oltre a verificarsi molto spesso sul lavoro, questo comportamento si riscontra anche tra amici, in coppia o all’interno del nucleo familiare. Ma per riconoscerlo è bene fare caso a una serie di comportamenti precisi, che elencheremo di seguito.
I segnali utili per riconoscere il mansplaining
Ci sono alcune frasi che devono subito metterti in allarme, perché rappresentano perfettamente questo comportamento:
- “Molte donne non capiscono che…”
- “Forse non lo sai ma…”
- “Lascia che ti spieghi…”
Queste frasi sono l’inizio di un monologo che porta l’uomo che ti sta parlando a mettere in dubbio il tuo comportamento, operato o il tuo credo. È vero, siamo nel 2021, ma abbiamo avuto spesso modo di capire che la società in cui viviamo è prettamente patriarcale. Proprio per questo motivo ci si trova quotidianamente di fronte a comportamenti che rafforzano la cosiddetta superiorità di genere.
Questo atteggiamento avviene anche se una donna occupa una posizione di potere: il collega uomo vorrà imporsi per spiegarle in che modo dovrebbe svolgere il suo lavoro.
L’opinione maschile che domina su tutto il resto
Vediamo in che modo continua l’atteggiamento del mansplaining:
- Si interrompe la ragazza che sta parlando: uno studio dell’Università di Princeton ha svelato che l’universo maschile tende a prendere più spesso la parola rispetto a quello femminile. E ciò avviene anche a costo di dover interrompere qualcuno;
- Vi è il desiderio di parlare anche di cosa che non si conoscono: non è importante il contenuto o la tematica della discussione, il mansplainer interviene a prescindere. Ci si vanta anche rispetto ad argomenti che non si conoscono, mostrando spesso un atteggiamento subdolo.
- Si parla con la convinzione che “questo è un discorso/lavoro da uomini”: il 90% delle donne ha affermato di aver subito comportamenti di mansplaining almeno una volta sul lavoro. Perché si pensa di sapere tutto e si nasconde la propria superiorità dietro al desiderio di dare un consiglio non richiesto.
Considerazioni finali sul mansplaining
In che modo dovrebbe comportarsi una donna che è vittima del fenomeno del mansplaining? Prima di tutto bisogna mantenere calma e pacatezza, due qualità che spiazzano l’interlocutore. È opportuno rispondere alle domande, mostrando sicurezza e cognizione di causa rispetto a un determinato argomento aperto dall’interlocutore. La fierezza è il miglior mezzo per bloccare questo vizio.
Devi infatti ricordarti sempre che il mansplaining non è legato a un motivo personale, ma si cela dietro a convinzioni che devono essere neutralizzate con intelligenza.